Shavasana, l'esercizio più semplice per ridurre lo stress e sentirti subito meglio senza fare assolutamente nulla

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Elisabetta

Hai mai sentito dire che per sentirti meglio non devi fare nulla? Ecco, con Shavasana questa idea diventa realtà. Nessun esercizio complicato, nessuna postura da contorsionista: solo tu, steso sul tappetino, occhi chiusi e respiro naturale. Sembra troppo bello per essere vero, eppure è proprio così.

Shavasana, o "Corpse Pose", è una delle posizioni yoga più semplici dal punto di vista fisico, ma anche tra le più profonde e trasformative. Ed è sorprendente scoprire quanta differenza possa fare qualche minuto di immobilità consapevole. In un mondo che corre veloce, questa posa ti invita a fermarti. E a lasciarti andare, completamente.

Cos'è Shavasana e perché è così speciale

Il nome sanscrito Shavasana significa letteralmente “posizione del cadavere”. Un po' inquietante a prima vista, ma in realtà si riferisce all'idea di abbandonare ogni sforzo, come se il corpo non avesse più bisogno di muoversi o controllare. È la posa con cui si chiude tradizionalmente una sessione di yoga, ma può anche essere praticata da sola, in qualsiasi momento della giornata.

Nonostante l'apparente semplicità, Shavasana è tutt'altro che banale. Restare immobili, vigili e presenti senza addormentarsi o perdersi nei pensieri è una vera e propria pratica di consapevolezza. È un invito a sospendere il “fare” per tornare semplicemente all'“essere”.

I benefici di Shavasana: più profondi di quanto immagini

Questa posizione ha effetti potenti sul corpo e sulla mente. Ti rilassi, certo. Ma succede molto di più.

Dal punto di vista mentale, Shavasana riduce lo stress attivando il sistema nervoso parasimpatico (quello del “riposo e rigenerazione”), aiuta a calmare la mente, migliora la qualità del sonno e può avere un effetto positivo su ansia e stati emotivi altalenanti.

Anche fisicamente i benefici sono evidenti: rilassando completamente i muscoli, Shavasana contribuisce a sciogliere tensioni croniche, abbassare la pressione sanguigna e regolare la frequenza cardiaca. È una pausa rigenerante per l'intero sistema corpo-mente, una specie di reset fisiologico ed emotivo.

E poi c'è qualcosa di più sottile: questo tipo di rilassamento profondo aiuta a integrare la pratica yoga appena svolta (se la fai alla fine di una lezione) e a creare uno spazio di silenzio che può diventare la porta d'accesso a una forma spontanea di meditazione.

Come si fa Shavasana: guida pratica passo dopo passo

Fare Shavasana è semplice, ma per godere appieno dei suoi benefici conviene seguire alcune indicazioni.

  1. Sdraiati sulla schiena, preferibilmente su un tappetino o una superficie comoda ma non troppo soffice (il letto, per esempio, non è l'ideale).
  2. Allunga le gambe e lascia che i piedi cadano naturalmente verso l'esterno.
  3. Posiziona le braccia lungo i fianchi, leggermente distanziate dal corpo, con i palmi rivolti verso l'alto.
  4. Chiudi gli occhi e porta l'attenzione al respiro. Non cercare di modificarlo: semplicemente ascoltalo.
  5. Rilassa ogni parte del corpo, in modo graduale, dalla punta dei piedi fino alla sommità della testa. Puoi anche accompagnare mentalmente questo rilascio, parte dopo parte.
  6. Resta così per 5-10 minuti, o anche di più, se ti senti a tuo agio.

Durante la pratica, possono emergere pensieri o distrazioni. Nessun problema: osserva tutto ciò che arriva, poi torna gentilmente al respiro o alle sensazioni del corpo.

Accorgimenti utili per una Shavasana ancora più confortevole

Anche se la posizione è molto semplice, piccoli aggiustamenti possono renderla ancora più benefica.

  • Se hai fastidi alla zona lombare, puoi piegare leggermente le ginocchia o mettere un cuscino sotto di esse.
  • Se senti freddo, copriti con una coperta leggera: il corpo tende a raffreddarsi durante il rilassamento profondo.
  • In ambienti rumorosi o troppo luminosi, puoi usare una mascherina sugli occhi o una benda per creare buio e facilitare la concentrazione interna.
  • Se ti è difficile rilassarti da subito, puoi farti guidare da una voce registrata o da un insegnante attraverso una breve meditazione del corpo (body scan).

Quando e quanto praticarla

Shavasana si pratica solitamente alla fine di una lezione di yoga, ma nulla ti vieta di farla da sola, come pausa rigenerante durante la giornata o come rituale serale per favorire il sonno.

Non serve molto tempo: anche solo 5 minuti possono fare la differenza. Se hai più tempo, 15 o 20 minuti permettono un rilassamento ancora più profondo.

Fermarsi non è perdere tempo, è ritrovarlo

Viviamo in un mondo in cui “fare” è sinonimo di valore. Ma è proprio nella pausa, nel silenzio e nell'immobilità consapevole che possiamo riscoprire il nostro equilibrio. Shavasana ci insegna questo: che non fare nulla, quando lo si fa con intenzione, può essere la pratica più potente di tutte.

La prossima volta che ti senti stanco, confuso, agitato… prova a sdraiarti, chiudere gli occhi e ascoltare. Potresti scoprire che il vero benessere non arriva dallo sforzo, ma dalla capacità di lasciar andare.

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Elisabetta

Specialista in alimentazione e wellness, con un forte interesse per uno stile di vita sano e dinamico. Grazie alla sua competenza, offre suggerimenti utili per supportare le persone nel potenziare il proprio metabolismo e nel trovare un bilanciamento ottimale tra alimentazione, attività fisica e gestione dell'energia giornaliera.